Aldo De Felip
fin dai tempi del liceo, ha sempre amato cogliere il particolare atteggiamento di una persona o interpretare, pur con semplici segni, il modo di vivere o di reagire che ciascuno ha di fronte a determinate situazioni: schizzi veloci che interpretavano perfettamente la situazione del momento.
Con il passare del tempo e le varie esperienze nell’ambiente professionale, la sua attenzione si è concentrata nell’analisi dell’ambiente circostante, sentendosi però sempre più attratto dall’interpretazione delle sensazioni e dagli stimoli emotivi dello stesso più che dalla sua rappresentazione figurativa.
Gli attuali strumenti da ripresa, se opportunamente e sapientemente usati, consentono di rappresentare al meglio l’ambiente circostante, per cui Pilef si è allontanato dalla pittura figurativa pura per spingersi verso una pittura che, pur muovendosi da una impostazione a volte ancora figurativa, si realizza mediante l’utilizzo di materiali diversi, diversamente applicati e trattati.
Il pennello e la spatola sono usati più per costruire che per tracciare un segno pittorico ed il colore stesso diviene un materiale essenziale per esaltare la forma degli oggetti . La stilizzazione degli oggetti in taluni casi avvicina l’opera all’astrattismo, ma comunque sempre vuole trasmettere all’autore stesso, e quindi poi all’osservatore, una sensazione di completa serenità e totale armonia.
L'artista dipinge per il piacere di dipingere e di staccare dal quotidiano per immergersi nella propria rappresentazione di esso, così da trasmettere la sensazione provata ricevendo e dando una piacevole sensazione di serena armonia. E’ stimolato dalla ricerca di materiali, dalla loro applicazione, dagli effetti raggiunti, dagli spessori, dal contrasto dei colori e dalla loro armonia. È’ un nuovo mondo che si apre a proprie interpretazioni e rappresentazioni, un mondo che può essere costruito, interpretato e rappresentato in assoluta libertà.
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